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Concorso d'idee per la realizzazione di un
parcheggio di testata in località Longea

2013 project: Studio Batoni

Moena, Trento


L’idea per la realizzazione del nuovo parcheggio multipiano in località Longea, del ponte di collegamento con la parte alta del paese e
del percorso pedonale ha come obiettivo primario la valorizzazione del centro di Moena e la sua vivibilità.
L’intervento, come da bando di gara, è stato concepito in un’ottica di tutela del centro turistico attraverso una serie di interventi volti
a limitare l’uso delle auto private. Il progetto si è discostato da quanto richiesto da bando di gara e dal progetto di mobilità integrata
“Moena 2010-2025”, per quanto riguarda il collocamento del collegamento carrabile con la parte alta del paese per diminuire l’impatto
ambientale che il ponte avrebbe avuto sul panorama di Moena, per decongestionare il traffico veicolare che si sarebbe creato nel caso
di una collocazione limitrofa al parcheggio e per recuperare e valorizzare via Ischia e strada Saslonch con interventi sostenibili che
limitino l’impatto ambientale.
Da un’analisi della viabilità attuale è emersa la volontà di limitare il traffico dal centro storico, come è possibile riscontrare nella nuova
tangenziale che evita il flusso di auto nel centro. Il collocamento del nuovo ponte di collegamento con la parte alta del paese previsto
dal bando avrebbe avuto un alto impatto ambientale nei confronti del centro cittadino, avrebbe alterato la morfologia del tessuto urbano
di via Ischia e avrebbe pericolosamente congestionato del traffico dei fruitori del ponte e di quelli in ingresso e uscita dal parcheggio.
L’idea quindi è stata quella di spostare il ponte più a Nord, limitando in questo modo i danni di impatto ambientale e il flusso del traffico.
La nuova collocazione prevista è situata all’altezza del Debra Park Hotel, dove, attraversando il torrente Avisio, collega strada de
Cernadoi alla zona di via Ischia. Qui il nuovo percorso si divide in un piccolo anello formato da due strade a senso unico, via Ischia
e strada Saslonch, poi, passando per via Moene, si ricongiunge al centro cittadino, permettendo a chi proviene da questa zona ed è
diretto in direzione Predazzo o in direzione Soraga, di evitare il passaggio dalla piazza principale.
Per quanto riguarda l’accessibilità del nuovo parcheggio è stato progettato uno snodo stradale che ben si integra nel contesto della
strada de Cernadoi, assecondando la pendenza naturale del terreno, senza necessità di significativi sbancamenti per l’intervento. Essa
permette l’accesso e l’uscita al parcheggio tramite corsie preferenziali di decelerazione e di accesso alla strada principale separate
per i veicoli provenienti da Nord e da Sud.
Il progetto del parcheggio è nato dalla volontà di creare un segno forte e riconoscibile, che però allo stesso tempo si integrasse con la
tradizione locale. La forma è quella di una L estrusa che si appoggia al declivio della zona prevista, limitando allo stretto necessario gli
scavi di sbancamento. Un tema importante è quello del “balcone fiorito” della tradizione montana che viene rivisto in chiave moderna e
minimalista nel prospetto principale formato appunto da un reticolo di balconi.
L’edificio si sviluppa su 6 livelli, più la copertura praticabile. Questa appunto è pensata come una nuova piazza urbana formata da quadrati
di verde alternati quadrati pavimentati, nella quale i fruitori del parcheggio possono sostare e godere del panorama della vallata e
della vista del centro di Moena.
Per quanto riguarda il traffico veicolare, l’ingresso e l’uscita delle auto sono collocate a livelli diversi (rispettivamente L. +17.00 e L.
+14.00) per assecondare l’andamento inclinato di strada Cernadoi e creare una fruizione più fluida del traffico interno.
Ogni piano del parcheggio è formato da un anello viario a senso unico con parcheggi al suo interno e al suo esterno, con rampe sui lati
corti che permettono una la discesa e l’altra la salita a vari livelli. All’interno dell’anello sono previsti i collegamenti verticali e i servizi. Al
Livello +17.00 è stato collocata una stazione di bike-sharing per permettere ai fruitori del parcheggio di noleggiare la bici e raggiungere
la pista ciclabile esistente. Il Livello +0.00 ospita i servizi e costituisce l’accesso al parco con i relativi percorsi pedonali
di collegamento al centro di Moena.
Tutti i livelli, oltre che da una zona centrale protetta e con ascensore, sono collegati da una scala aperta sull’esterno che si sviluppa
lungo tutto il prospetto principale ed è intervallata da zone di sosta costituite dai “balconi fioriti” che permettono la vista sul contesto
naturalistico. In questo modo, il parco viene vissuto come un vero e proprio percorso che parte da ogni livello del parcheggio, appena
lasciata la macchina.
I locali tecnici sono stati collocati al piano più alto per permettere un facile accesso alla manutenzione e gli impianti sono stati centralizzati
in un cavedio posto al centro dell’edificio.
Il parcheggio può ospitare fino a 240 posti auto, di cui 4 per invalidi, e 18 posti moto al livello +17.00.

La necessità di un collegamento tra il parcheggio e il centro cittadino ha portato alla progettazione di una parco fluviale naturale. La
filosofia progettuale è stata quella di non intaccare la natura del luogo con interventi invasivi che ne compromettessero l’aspetto
caratteristico montano per la salvaguardia delle preesistenze naturali. E’ stata quindi progettata una serie di arredi componibili e mobili
che permettano la fruizione del parco nella maniera più naturalistica possibile nell’ottica dell’implementabilità. Per le aree del
parco è previsto un recupero del manto erboso e dei tratti calpestabili. Il parco si sviluppa lungo i due versanti del torrente Avisio collegati
fra di loro tramite un ponte ligneo, che conducono fino al centro di Moena.
Come detto in precedenza, il ponte di collegamento con la parte alta del paese è stato previsto in una zona diversa da quella indicata
dal bando, precisamente all’altezza del Debra Park Hotel, dove una strada ampliata raggiunge le sponde del torrente Avisio. Il passaggio
del torrente è permesso dal ponte che è pensato appoggiato su due sponde rivestite in pietra per integrarsi con la natura del
torrente. La carreggiata, che permette il traffico veicolare in entrambi i sensi, è sostenuta da una struttura di acciaio le cui sponde
sono rivestite di legno, sempre per permettere l’integrazione con l’ambiente.
Queste caratteristiche, insieme al distanziamento dal centro cittadino, sono state volute per ridurre l’impatto ambientale che una infrastruttura
del genere avrebbe previsto, in particolar modo nella maniera descritta dal bando che avrebbe compromesso la natura della
valle dell’Avisio con grandi scavi.

The need for a link between the car park and the town center led to the design of a natural river park. the
design philosophy has been to not affect the nature of the place with invasive interventions which would compromise the appearance
characteristic mountain for the protection of pre-existing natural. It 'was then designed a series of modular furniture and furniture
that allow the use of the park in a more naturalistic view dell'implementabilità possible. For the areas of
park there is a recovery of the turf and functional traits. The park runs along the two sides of the Avisio connected
to each other via a wooden bridge, which lead to the center of Moena.
5.Ponte
As mentioned earlier, the bridge connecting the upper part of the country was expected in an area other than that indicated
the notice, precisely at the height of Debra Park Hotel, where a road widened reaches the shores of the Avisio. the passage
the stream is allowed from the bridge which is thought resting on two sides coated in stone to blend with the nature of
stream. The track, which enables the vehicular traffic in both directions, is supported by a steel structure, which shores
are covered with wood, always to allow integration with the environment.
These features, together with the distancing from the city center, were imposed to reduce the environmental impact that an infrastructure
like that would have expected, especially in the manner described in the notice which would have affected the nature of
dell'Avisio valley with large excavations.